La nuova Bugatti Royale immaginata dal graphic designer Hojin Choi
La nuova Bugatti Royale immaginata dal graphic designer Hojin Choi
Come potrebbe essere, a 100 anni di distanza, una nuova Bugatti Royale? Il graphic designer Hojin Choi ha provato a fare uno sforzo di immaginazione che, unito al talento per la grafica, ha prodotto una risposta a questa domanda ipotizzando con lo studio La Belle Époque una nuova forma a quella che nel lontano 1927 è stata l’auto esempio assoluto di innovazione estetica, dinamicità ed eleganza.
Prendendo spunto da quell’auto spettacolare il giovane studente coreano di Seoul, appassionato di cardesign, ha realizzato un’originale interpretazione in chiave futuristica e l’ha chiamata “La Belle Epoque”. Un prototipo virtuale realizzato per riportare in vita la “grandeur” di quell’epoca sfarzosa e ormai lontana.
La concept car
Il design della nuova super Bugatti, a goccia con ruote anteriori coperte con parafanghi aerodinamici separati dal corpo principale, proprio come i modelli degli anni ’20 e una linea capace di trasmette la stessa forza e la stessa esclusività delle Bugatti, le supercar più veloci al mondo.
La proposta di Hojin Choi
Nella proposta il talentuoso designer prevede la mascherina a ferro di cavallo che domina il frontale ed è sapientemente raccordata ad un corpo vettura in cui una grande bolla di vetro ricopre interamente l’abitacolo e si estende verso la parte posteriore, aggiungendo originalità al look futuristico e, allo stesso tempo, fascinosamente retro’. Come in tutte le Bugatti, anche ne La Belle Époque la linea a C si ritrova come stilema in molti elementi, comprese le enormi portiere a farfalla che scoprono completamente l’abitacolo.
Omaggi al passato e ritorno al futuro
Le ruote in lega, sono state sapientemente progettate per riprodurre la forma dei cerchi della Royale originale del 1927, mentre il trattamento estetico della coda è senza dubbio il risultato di uno sguardo futuristico.
La provocazione di Hojin Choi e le straordinarie opportunità del graphic design
L’iniziativa di Hojin Choi, del resto, va valutata come una ‘provocazione’ che prende vita nel mondo virtuale dei progetti in graphic design, oggi sempre più utilizzati anche dai grandi costruttori per evitare di dover realizzare modelli di stile in grandezza naturale.