SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE

Digital Fabrication for Design and Architecture

DIVENTA UN DESIGNER ESPERTO IN FABBRICAZIONE DIGITALE

IL PROGRAMMA DEL CORSO

Un programma di 4 mesi articolato tra didattica frontale e lezioni pratiche all’interno di laboratori tecnologici avanzati.

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Durata del Corso “Designer esperto in Fabbricazione Digitale”

Il Corso dura 240 ore, divisibili in 4 mesi. Tale struttura è stata realizzata per permettere anche a studenti e a lavoratori di partecipare alle attività didattiche.

La modalità di svolgimento dei 7 moduli è costituita da:

  • 108 ORE di didattica frontale
  • 132 ORE di laboratorio

I 7 moduli del Corso

I contenuti trattati all’interno dei 7 moduli del Corso vanno dalla teoria, all’utilizzo di strumenti digitali, passando per l’acquisizione di competenze chiave, fino ad arrivare ad una vera e propria esperienza lavorativa.

Nel dettaglio, il programma formativo è così strutturato:

  • Modulo 1: Design Foresight
  • Modulo 2: Bio Inspiring Design
  • Modulo 3: Computational Design Tools
  • Modulo 4: Digital Fabrication Tools
  • Modulo 5: Wood Atelier
  • Modulo 6: Biopolymers Atelier
  • Modulo 7: Clay Atelier

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Il contesto contemporaneo dell’architettura e del design si trova all’intersezione tra l’evoluzione tecnologica e la necessità di ridefinire il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. Questa intersezione, studiata dal Design Foresight, rappresenta un cruciale equilibrio tra la capacità di interpretare le tendenze emergenti e di comprendere i mutamenti sociali, culturali e tecnologici. Una recente pubblicazione del Journal of Architectural Research sottolinea l’importanza della digital fabrication nell’epoca attuale.

Quest’approccio produttivo, che trasforma i modelli digitali in realtà fisiche, ha rivoluzionato il modo di pensare al progetto, consentendo una fusione senza precedenti tra ideazione e realizzazione sin dalle fasi prototipali. Tale convergenza, potenziata da strumentazione sempre più complesse e dalla democratizzazione delle stesse, inaugura nuove possibilità di sperimentazione e ricerca. Dall’altro canto il computational design, come evidenziato dalle ricerche del Computational Design Lab della Stanford University, che sfrutta algoritmi per la simulazione e l’elaborazione di enormi quantità di dati, permette ai progettisti di indirizzare la morfogenesi attraverso un mix sinergico di dati e informazioni e nuove sensibilità artistiche. Infine l’intelligenza artificiale, come delineato in una monografia del MIT Media Lab, si sta rivelando un catalizzatore in questo panorama.

Oltre alla sua capacità di analizzare e prevedere tendenze basate su dati, l’IA offre una nuova dimensione alla progettazione, infondendo il processo con intuizioni derivanti dall’analisi di pattern complessi. Tali strumenti digitali, quando combinati con una visione lungimirante e un profondo senso di responsabilità etica e ambientale, contribuiscono a definire l’architettura e il design del futuro, ma permettono anche una comprensione più profonda della materia e delle sue potenzialità attraverso il design.

Questa sinergia tra dati, tecnologia e sensibilità artistica segna l’alba di una nuova era, in cui la creazione architettonica e di design è informata, intuitiva e intrinsecamente connessa all’ambiente e alla società che serve.

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Nel panorama contemporaneo, il design bio-ispirato emerge come un campo interdisciplinare vitale in cui la biologia e l’ambiente naturale diventano fonti inestimabili di soluzioni innovative per le sfide architettoniche e di design. Attraverso una profonda osservazione dei processi e delle strutture presenti in natura, si aprono le porte a strategie ottimizzate e sostenibili per la creazione di spazi e oggetti. I principi fondamentali del design bio-ispirato che si tratteranno all’interno del corso gravitano attorno a concetti di efficienza e funzionalità. La natura ha affinato le sue soluzioni attraverso milioni di anni di evoluzione, e prendendo spunto da questi meccanismi raffinati, possiamo ideare progetti che siano sia efficienti che funzionali. Allo stesso tempo, la sostenibilità emerge come un aspetto cruciale.

Nel campo del design, la natura ha ispirato lo sviluppo di materiali innovativi. Ad esempio, prendendo spunto dalla struttura delle conchiglie o dalle tele di ragno, sono stati creati materiali che coniugano leggerezza e resistenza. Inoltre, la natura offre esempi inestimabili su come ottimizzare forma e funzione, suggerendo soluzioni ergonomiche che possono essere applicate a vari prodotti. I temi trattati nel corso di design bio-ispirato sono in continua evoluzione, combinando biologia, design e architettura, per un futuro in cui i manufatti prodotti non solo coesistono armoniosamente con la natura, ma ne emulano l’efficienza e l’equilibrio.

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Nel panorama contemporaneo dell’architettura e del design, l’abilità di lavorare con strumenti computazionali avanzati come Grasshopper 3D si è rivelata essenziale. Grasshopper, un plug-in rivoluzionario per Rhino, ha contribuito al modo in cui gli architetti e i designer approcciano alla progettazione, offrendo un ambiente fluido e intuitivo.

Grasshopper permette ai professionisti di creare strutture complesse e definite da algoritmi e flussi di lavoro parametrici. Questo algoritmico consente una libertà di espressione elevata, offrendo la possibilità di sperimentare con geometrie dinamiche, rispondere in modo sensibile ai contesti ambientali o governare complessità spaziali altrimenti difficili da gestire.

Nel campo dell’architettura, questo strumento ha mostrato un notevole potenziale, facilitando la creazione di facciate dinamiche, strutture ottimizzate e spazi che rispondono in modo intelligente alle esigenze degli utenti e dell’ambiente. Gli architetti ora possono simulare e prevedere il comportamento strutturale, l’efficienza energetica e altri parametri critici prima ancora che un edificio venga costruito.

Questo corso esplorerà in profondità le capacità di Grasshopper, mostrando come può trasformare l’approccio alla progettazione, rendendo il processo non solo più efficiente, ma anche più ispirato. Con una combinazione di teoria e pratica, i partecipanti saranno guidati attraverso le infinite possibilità offerte da questo strumento, scoprendo come può essere un catalizzatore per una nuova era di creatività in architettura e design.

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La Digital Fabrication è emersa come una delle frontiere più innovative nel campo del design e dell’architettura. Questa metodologia rivoluzionaria permette di trasformare in maniera fluida le idee digitali in realizzazioni fisiche, offrendo precisione e versatilità. Nel contesto di questo corso, gli studenti si immergeranno nel mondo della fabbricazione digitale, affrontando in particolare tematiche legate alle stampanti 3D, ai robot antropomorfi e alle milling machines e alle lavorazioni dei materiali trattati. Una prima parte del corso è dedicata alla Stampa 3D. Qui verranno affrontati i principi basilari che stanno dietro a questa tecnologia. Gli studenti apprenderanno i processi fondamentali, dalla modellazione al slicing, passando per la fase di stampa vera e propria. Si discuteranno inoltre i vari materiali utilizzabili, dalle resine ai filamenti, e si esploreranno le diverse applicazioni di questi strumenti nel mondo del design e dell’architettura. Ovviamente, si prenderanno in considerazione anche diversi case study che illustreranno l’utilizzo della stampa 3D di grandi dimensioni dalla prototipazione alla produzione.

Si passerà poi alle lavorazioni sottrattive attraverso la milling machines, iniziando con un’analisi delle diverse tipologie e dei principi che ne regolano il funzionamento. Si esplorerà il modo in cui queste macchine vengono utilizzate nel design e nell’architettura, dalla creazione di modelli e prototipi alla produzione di componenti architettonici. Come per gli altri moduli, verranno presentati anche in questo caso diversi progetti emblematici che hanno sfruttato al meglio le potenzialità delle milling machines e laser cut.

Una parte ad hoc si concentrerà sui robot antropomorfi, analizzandone i meccanismi di funzionamento e le logiche di programmazione. Si discuterà del loro ruolo nell’ambito della fabbricazione digitale, evidenziando come questi robot possano essere sfruttati per assemblaggi complessi e produzioni su larga scala. Si esamineranno anche vari progetti in cui i robot antropomorfi hanno avuto un impatto significativo sulla fase di realizzazione.

Al termine del corso gli studenti saranno dotati di una comprensione approfondita delle possibilità offerte dalla digital fabrication e saranno capaci di realizzare lavorazioni attraverso le tecnologie testate.

Acquisiranno una visione chiara di come questi strumenti possano rivoluzionare i processi di design e architettura, permettendo una maggiore innovazione, precisione e sostenibilità nella realizzazione dei progetti.

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L’atelier “Wood” esamina le potenzialità del legno come materiale idoneo per l’elaborazione di superfici complesse in grado di strutturare soluzioni tettoniche ed avvolgenti. L’approccio dell’atelier prevede un’analisi approfondita delle diverse essenze legnose e dei processi di lavorazione che il materiale subisce, per comprenderne l’intera filiera, dal semplice legno grezzo fino al suo impiego in ambiti edilizi o nell’arredamento.

Il ricorso a un materiale naturale come il legno, derivante da coltivazioni sottoposte a controllo e certificazione, può rappresentare, quando utilizzato per soluzioni spaziali temporanee o per cosiddette “instant architetture”, un’evoluzione virtuosa in direzione della sostenibilità ambientale, assicurando, parallelamente, un’interazione percettiva di alta qualità con gli utenti.

Nel modulo, verranno esplorate le metodologie per la conformazione di superfici intricate, nonché la discretizzazione di tali superfici in relazione alle caratteristiche di flessibilità e resistenza offerte dal legno nella sua configurazione industriale, ad esempio come multistrato. Si indagheranno le reazioni del materiale a diverse modalità di lavorazione e assemblaggio. Queste analisi informeranno il processo di discretizzazione delle superfici in strisce o “strips”. Successivamente, si procederà alla fase di fabbricazione, durante la quale sarà sviluppato un algoritmo in grado di gestire la complessità inerente alla produzione e prototipazione. Tale percorso culminerà nella realizzazione di prototipi in scala ridotta, fino alla selezione di un’unica proposta da materializzare in scala 1:1.

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L’atelier esplora la capacità di sviluppare membrane sia continue che modulari, destinate all’articolazione e alla definizione di spazi interni o esterni. L’evoluzione nella ricerca di materiali ecosostenibili e biocompatibili favorisce la loro adozione in applicazioni caratterizzate da elevata performance sia dal punto di vista materico che sensoriale. L’accesso, all’interno dell’atelier, a tecnologie avanzate per la deposizione in grande formato consente agli studenti di sondare l’impiego di questi innovativi materiali nella creazione di elementi spaziali che offrano soluzioni originali e al contempo conferiscano pregevoli qualità percettive allo spazio.

Importante sottolineare come queste formazioni materiche, grazie alla loro proprietà di finitura immediata, minimizzino la necessità di ulteriori lavorazioni, con conseguente riduzione dei costi e dell’impronta ecologica. Sarà oggetto di studio l’analisi delle diverse proprietà spaziali conferite da tali elementi, considerando variabili come la permeabilità, la trasparenza, l’insonorizzazione, la robustezza, la frammentazione e altre caratteristiche analoghe.

Nel contesto del modulo, si procederà a valutazioni sistematiche delle diverse potenzialità e qualità che i biopolimeri, estrusi attraverso tecnologie di stampa 3D FDM, possono manifestare a seguito di diverse strategie di deposizione. Queste analisi saranno integrate in strategie progettuali sviluppate mediante software avanzati per la manipolazione visiva dell’informazione, come Grasshopper 3D e relativi plug-in. L’adozione di strumenti di design computazionale si rivelerà cruciale per esplorare i vari processi di proliferazione e aggregazione spaziale potenzialmente generabili dai singoli elementi in diversi contesti architettonici.

La prototipazione di tali soluzioni consentirà ai partecipanti di validare in scala reale le ipotesi progettuali, retro alimentando gli algoritmi generativi con dati empirici per affinare ulteriormente le soluzioni progettate.

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L’Atelier di Ceramica mira ad esplorare configurazioni morfologiche attraverso l’utilizzo dell’argilla, al fine di produrre elementi che siano sia componenti architettonici che substrati per sistemi biologici. Il laboratorio mira a generare un’interazione sinergica tra entità naturali e umane attraverso l’elaborazione di sistemi tettonici capaci di incentivare una coabitazione tra differenti specie. L’argilla, materiale intrinsecamente terroso, malleabile e robusto, si manifesta come ideale nella creazione di moduli tridimensionali atti ad accogliere sistemi vegetali ed entomologici in contesti urbani o abitativi. L’obiettivo primario è riscoprire una modalità di coabitazione mediante l’approfondimento della biodiversità, potenzialmente potenziata dall’adozione di sistemi modulari in terracotta.

Durante l’atelier, verrà effettuata un’analisi approfondita delle proprietà intrinseche dell’argilla, valutando le sue diverse caratteristiche in vari scenari di lavorazione. Questa analisi mira a discernere sia le potenzialità relative alla stabilità, morfologia e resistenza del materiale, sia quelle legate alla sua interazione con sistemi biologici, quali la filtrazione dell’acqua, l’incorporazione di semi o l’adattabilità ai sistemi idroponici.

Parallelamente, attraverso strumenti di design computazionale, saranno sviluppate strategie progettuali atte alla definizione di geometrie e pattern. Questi saranno orientati verso la scoperta di soluzioni e disposizioni spaziali che garantiscano modularità, praticità nella realizzazione, assemblaggio e prestazioni materiche ottimali.

Infine, l’atelier prevede la realizzazione di un prototipo in scala 1:1, sfruttando una combinazione di tecniche tradizionali e innovative, quali la stampa 3D, tecniche di deposizione diretta o la modellazione di forme destinate alla creazione di stampi.

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La rete di partner delle Scuola ha sviluppato ad oggi un placement del 90%.

Esso può vantare numerose opportunità in diversi settori, data la natura avanzata e innovativa del percorso formativo. Le prospettive professionali ei vantaggi competitivi che un partecipante può aspettarsi una volta completato il corso riguardano:

  • Agenzie di Design e Studi Architettonici: I partecipanti di questo corso sono particolarmente richiesti da agenzie di design e studi di architettura all’avanguardia, grazie alla loro capacità di integrare tecniche tradizionali con approcci digitali innovativi.
    Start-up Tecnologiche: L’expertise in fabbricazione digitale e computational design rende questi professionisti ideali per start-up che operano nel settore della tecnologia applicata al design e all’architettura.
  • Industria Manifatturiera: Aziende che desiderano integrare o espandere le loro capacità di produzione attraverso la fabbricazione digitale possono vedere nei parteciapnti i perfetti manager o consulenti per guidare tali innovazioni.
  • Istituzioni Accademiche e di Ricerca: La profonda comprensione della fabbricazione digitale e del computational design rende i discenti candidati ideali per ruoli accademici, per la conduzione di ricerche avanzate o per la supervisione di laboratori universitari.

In sintesi, il placement del corso “Digital Fabrication for Design and Architecture” offre ai suoi partecipanti un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro, preparandoli a una varietà di ruoli in molteplici settori. Grazie alla combinazione di competenze teoriche e pratiche, i partecipanti sono non solo pronti a integrarsi nel mondo professionale, ma anche a guidare l’innovazione e a influenzare l’evoluzione del design e dell’architettura nel XXI secolo.

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